Cernusco dai Celti ad oggi

Le prime tracce documentate di Cernusco risalgono ai Romani anche se, secondo la moderna storiografia, essi trovarono un insediamento precedente, forse celtico.
I natali romani affiorano però nello stemma cittadino, dove compare un’anfora ritrovata a Cernusco nel 1849, che custodiva le ceneri del console romano Caio Asinio.
Molti secoli dopo, lo scavo del Naviglio Martesana, iniziato nel 1457 per volere di Francesco Sforza, favorì l’edificazione delle numerose ville che nel XVIII e XIX secolo fecero di Cernusco un luogo di villeggiatura privilegiato dalle famiglie della nobiltà e della ricca borghesia milanesi.
La città ha da sempre una vocazione all’agricoltura che per molti secoli ha rappresentato la principale voce dell’economia locale. Tale importanza è testimoniata dalle numerose cascine di cui, ancora oggi, rimangono pregevoli esempi.
Nel corso del XIX secolo le attività agricole andarono man mano a lasciare il posto a un processo di industrializzazione che a Cernusco si espresse inizialmente con l’insediamento di sette filande e due filatoi per la seta. Poi, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento, quando il Sindaco di Cernusco era il dottore Ambrogio Biraghi, giunsero altri insediamenti industriali e con essi i primi edifici residenziali. Da questo momento Cernusco cominciò a subire l’influenza economica e culturale di Milano, che continua ancora oggi. Nel 1907 il parroco don Giuseppe Toselli cominciò i lavori per la costruzione di una nuova chiesa, in piazza della Conciliazione, mentre un anno prima era nato uno stabilimento per la produzione di tulle [il M.I.R.E.T.]. Gli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale furono caratterizzati da una crisi economica e politica: sindaci e istituzioni non furono preparate ad affrontarla e la guerra rese più acute le condizioni di difficoltà, specialmente per i reduci. Nel 1919 il sindaco Mario Castagnone fu costretto a dimettersi e alle elezioni del 1920 divenne sindaco il Popolare Stefano Ghezzi. Nel 1922 il bilancio del Comune di Cernusco ammontava a 300.000 lire e dal 1924 la Fiera di San Giuseppe divenne una manifestazione ricorrente. Nel giugno del 1925 il consiglio comunale si riunì per l’ultima volta in regime di democrazia: seguirono vari commissari prefettizi che prepararono l’introduzione al sistema amministrativo fascista. Fra essi si ricorda Augusto Rubboli, che fece elettrificare la tranvia Milano-Cernusco-Gorgonzola.
Il primo podestà di Cernusco fu Luigi Gervasoni, persona estranea al paese. Per tutto il ventennio della dittatura Cernusco subì varie trasformazioni urbanistiche: si allargò il ponte sul Naviglio dell’attuale via XXV Aprile, si costruì la scuola di via Manzoni-Torriani, si progettarono un nuovo cimitero e la torre dell’acquedotto.
La guerra civile, scoppiata dopo l’8 settembre 1943, portò violenza e morte anche a Cernusco, con saccheggi, scontri e devastazioni. Il 18 dicembre 1943 la Feldpolizei arresta 6 ragazzi cernuschesi [Quinto Calloni, Roberto Camerani,  Pierino Colombo, Virginio Oriani, Angelo Ratti, Enrico Sala], con l’accusa di “essersi fatti coinvolgere in una discussione più grande di loro”. I ragazzi sono deportati nei campi di sterminio e due di loro muoiono di fame e di stenti. Mentre la Resistenza cernuschese mette a segno assalti alle ferrovie e sabotaggi alle linee telefoniche ed elettriche, le avanguardie degli Alleati avanzano e il 30 aprile 1945 passano per Cernusco, dirette a Milano.
Il secondo dopoguerra è un‘epoca di rivoluzione per l’agricoltura cernuschese. Finisce l’era della grande proprietà terriera e il paese conosce un nuovo progresso con la coltivazione degli ortaggi in piccoli appezzamenti. La ricostruzione post bellica porta stabilmente al governo il nuovo partito della Democrazia Cristiana: i suoi esponenti di maggiore spicco sono Giovanni Penati, Mario Pirola e Stefano Ghezzi. Arriviamo così agli anni del boom economico e dei flussi migratori che, dalle regioni meridionali d’Italia, vanno a stabilirsi a Milano e nei suoi dintorni. Grazie soprattutto alle doti di accoglienza dei cernuschesi, l’integrazione dei nuovi residenti ha buon successo, mentre Cernusco subisce un’altra grande trasformazione: nuove strade, nuove abitazioni, nuovi insediamenti industriali portano la popolazione a 13.000 residenti nel 1960. Fra i più attivi protagonisti di questo periodo c’è la Cooperativa Constantes, fondata nel 1948 per interessamento del sindaco Mario Pirola. Nel 1968 la cooperativa arriva ad avere 1.547 soci di cui 687 muniti di alloggi. Oltre alla Constantes sorgono altre società cooperative che contribuiscono in modo determinante allo sviluppo residenziale di Cernusco. Nel 1968, intanto, sono inaugurate le Linee Celeri dell’Adda e, dal dicembre del 1972, i vagoni gialli sono sostituiti da quelli verdi che divengono poi la Linea Metropolitana 2.
Mentre Cernusco si ingrandisce arrivando a superare prima i 20.000 abitanti e poi, nel 2008, a toccare quota 30.303, sulla poltrona di sindaco si susseguono Carlo Trabattoni, Giovanni Farina, Giuseppe Colombo, Luigi Spinelli, Gianstefano Frigerio, Giorgio Perego, Paolo Frigerio, Daniele Cassamagnaghi, fino all’attuale sindaco in carica, Eugenio Comincini. Nel 1986 il paese acquisisce il titolo di Città, con un decreto firmato dall’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
Una curiosità: fra i personaggi che hanno reso e rendono celebre Cernusco fuori dai suoi confini non pochi sono sportivi. Tre calciatori [Gaetano Scirea, Roberto Galbiati e Roberto Tricella] hanno militato in titolate squadre di Serie A vincendo Scudetti italiani e trofei internazionali; Simone Collio è un promettente atleta velocista che ha partecipato finora a numerose competizioni internazionali e a due Olimpiadi; Marisa Masullo, ex atleta sul mezzofondo, cernuschese “di adozione” ha ottenuto importanti risultati nazionali e internazionali; le squadre di hockey su prato hanno conquistato titoli italiani ed europei per club e alcuni dei loro atleti sono regolarmente convocati in Nazionale.

I gioielli dell’eredità storica: le ville nobiliari e le cascine medievali
Oltre alle cascine, che ricordano l’antica vocazione agricola della città, i gioielli dell’eredità storica di Cernusco ancora visibili sono naturalmente le ville gentilizie e il Santuario di S. Maria.
Villa Alari Visconti di Saliceto, recentemente acquistata dall’Amministrazione Comunale, risale all’inizio del XVIII secolo. Progettata dal romano Giovanni Ruggeri per Giacinto Alari, è decorata da numerosi artisti specializzati nell’affresco, fra i quali Giovan Angelo Borroni, che lavorò con il Tiepolo nel Palazzo Clerici di Milano. Il periodo di maggiore splendore per la residenza fu tra il 1771 e il 1776, quando fu sede della villeggiatura estiva per Ferdinando d’Asburgo [figlio di Maria Teresa D’Austria] e di sua moglie, Beatrice D’Este.
Villa Biancani Greppi, attuale sede del Municipio, fu costruita fra il 1721 e il 1743; confiscata al suo costruttore, Giulio Antonio Biancani, fu acquisita da Antonio Greppi, che ne affidò al Piermarini la ristrutturazione, prima di proporla all’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, che però non l’acquistò, preferendo costruire la grandiosa Villa Reale a Monza.
Più recente è Villa Uboldo, sede dell’Ospedale cittadino, come volle alla sua morte il fondatore e proprietario, Ambrogio Uboldo. Costruita fra il 1808 e il 1816 su un preesistente edificio seicentesco, la villa presenta un magnifico parco all’inglese dove le acque del Naviglio sono convogliate a formare un laghetto prima di defluire attraverso il Tempio di Diana, padiglione per i bagni rivestito in tufo e conchiglie come le grotte sotterranee.
La prima traccia relativa al Santuario di S. Maria Addolorata risale al 1191, ma la sua fondazione è longobarda. L’edificio fu poi ampliato nei secoli successivi per accogliere le crescenti folle di fedeli richiamati da un’immagine miracolosa affrescata su un muro esterno e ora protetta da una cappella. Dalla prima metà dell’Ottocento il culto fu trasferito ai due simulacri dell’altare maggiore, l’Addolorata e il Cristo morto. Accanto al santuario è ospitata un’oasi di preghiera.

La Cascina Imperiale è di origine medievale, con pianta a corte chiusa e ingresso protetto da una torre con decorazioni del XV secolo. Accanto ad essa troviamo l’Oratorio di S. Bernardino, datato 1643.
La Cascina Castellana è di origine medievale: faceva parte di un sistema difensivo di cui si hanno le prime notizie nel 1613.
La Cascina Ronco [Casa Litta Melzi] ospita affreschi del XVI secolo e, lungo le pareti, sono riconoscibili i simboli araldici della famiglia Litta. Sono purtroppo andati perduti il giardino storico e la cappella gentilizia. Nella nuova chiesa di quella che oggi è la frazione di Ronco si trova la pala d’altare di scuola leonardesca [1510-1515] raffigurante La Vergine col Bambino e i Santi Ambrogio e Rocco. Apparteneva sempre ai Litta la Cascina Torriana, acquistata poi nel 1636 da Paolo Antonio Vimercati. La prima notizia certa della cascina e dell’oratorio di S. Caterina risale al 1570 ma la residenza nobiliare è dei primi del Seicento

Passeggiare tra il centro storico e i parchi
Cernusco si può raggiungere in auto oppure in metropolitana ma è una città da vivere soprattutto a piedi e in bicicletta. Il suo centro storico, con nove piazze e numerose vie che le collegano, è una zona a traffico limitato tra le più estese della Martesana. Pavimentazioni in porfido e granito, numerosi negozi, arredo urbano curato sono le caratteristiche che lo rendono un luogo elegante e piacevole per una tranquilla passeggiata.
Le piazze principali sono due: piazza Unità d’Italia, su cui si affaccia Villa Greppi, e piazza Matteotti, più intima e riservata, chiusa fra edifici bassi e contornati da portici.
Meritano una visita Via Roma, su cui si affacciano molti negozi e l’area adiacente piazza Gavazzi, dove sorge la struttura un tempo sede di una filanda, ora di proprietà dell’Amministrazione Comunale.
Attigua al centro storico si trova la grande area verde che abbraccia il Naviglio Martesana e che, attraverso una ciclovia, collega Cernusco da una parte alla storica Cassina d’i Pomm, a Milano [9 km circa] e dall’altra alle chiuse del fiume Adda, a Trezzo, dopo circa 20 km interamente percorribili in assoluta sicurezza.
I percorsi ciclopedonali, le aree attrezzate e le aree giochi nel Parco dei Germani, nel Parco degli Alpini e nel Parco Lungo Naviglio sono il luogo di attrazione nelle belle giornate per i cernuschesi e per chi abita nei centri limitrofi. Lungo il Naviglio, fra l’altro, sorge un Osservatorio Astronomico e si svolgono le attività sportive della canoa e della pesca sportiva.

 

Stemma di Cernusco sul Naviglio e
il nostro sindaco Eugenio Dr.Comincin
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